messo

published by joe

alla porta



domenica, gennaio 28, 2007

nevica ! ! !

la neve e' piu' bella quando scende tra gli alberi, agli incroci, illuminata nel suo volteggiare dai lampioni, e dalle luci dei semafori. neve dai riflessi arancioni e verdi e rossi. neve che rubo con lo sguardo che si incrocia sul naso appiccicato al finestrino. neve di new york, di brooklyn, di park slope, di president street, del 634, dell'appartamento numero due. neve di tutti; di tutti coloro che la desiderano ogni giorno, ogni sera prima di andare a dormire. neve dei bambini, neve mia. neve che non si puo' surfare. non e' neve per i flying squirrel, forse per le intenazioni e i ricordi.
Neve per una passeggiata. neve senza foto.

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venerdì, gennaio 26, 2007

francis' bday

another bday has gone! ! ! be good or be gone....
tutti ubriachi!!!! non tutti ma l'ottanta per cento, forse anche di piu'. vodka russian room, ristorante russo upptown: un po' di salmone, vodka, pane e russi tutti intorno. chissa' se tutto cio' ha un vero significato. forse non si puo' essere diversamente.
ascolto "le interviste impossibili" ora, a torso nudo, caldo, bollente quasi, in una casa che volge al gelo. i miei pensieri non sono piu' imbavagliati, come ieri, dalla lingua. sono cavalli senza morso...provo a lasciarli andare e vedo cosa accade.
la festa e' terminata con una camminata di 30 minuti lungo broadway al gelo dei meno 10 circa, al vento gelido, scendendo dalla 52esima con 4 fantasmi ubriachi, ascoltando ad intervalli di due minuti, le stesse frasi, rispondendo alle stesse domande, cercando di portarli alla piu' vicina fermaa metro. ethan e i suoi "sei la persona piu' responsabile che io abbia mai conosciuto". eugene con i suoi "quel bastardo russo ora vado a prenderlo a pugni sul fianco...". non so chi con i suoi "sono staato in italia solo una volta ed e' l'unico paese europeo nel quale tornerei...". in una foresta di luci, stregata, quelle voci, quei suoni sempre uguali, si sono ripetuti di semaforo, di marciapiede in marciapiede, di sosta in sosta, di barcollamento in barcollamento. li ho abbandonati ai loro fumi a time square: buona notte amici, se non volete tornare a casa; io ho il mio libro, la mia r, le mie mani, i miei pensieri che scalpitano, recalcitranti come tori a pamplona prima della corsa. questa notte mi curero' di loro. da troppo tempo li evito, li ignoro, consapevole della loro potenza. che esplodano ora, scivolando tra queste dita. scrivo qui per me perche' e' il posto piu' semplice.
"l'orso, un antenato totemico..." italo calvino intervista l'uomo di neanderthal. il valore artistico di questa intervista oltrepassa i confini della completezza linguistica...
"l'orso per terra, io mi sono mangiato l'orso. io, mica te."
mi scosto e lascio queste poche parole, dalla sua intervista, dalla sua mente, creatrice di fantasia.
"penso a tutte le cose che potrei pensare quando penso. e mi viene anche voglia di fare qualcosa, per far capire agli altri qualcosa, per esempio di dipingermi delle strisce rosse sulla faccia. non per altro, ma per far capire che mi sono fatto delle strisce rosse sulla faccia. E a mia moglie, mi viene voglia di farle una collana di denti di cinghiale, non per altro, ma per far capire che mia moglie ha una collana di denti di cinghiale. e la tua no. chissa' cosa ti credi di avere tu che non c'havevo io. onn mi mancava proprio niente. tutto quello che e' stato fatto dopo gia' lo facevo io. tutto quello che e' stato detto e pensato e significato c'era gia' in quello che dicevo, pensavo e significavo. tutta la complicazione della complicazione era gia' li'. basta che io prendo questo ciottolo, con il pollice e il cavo della mano, e le altre quattro dita che ci si piegano sopra, e c'e' gia' tutto. c'havevo tutto quello che poi si e' avuto. tutto quello che poi si e' saputo e potuto ce lo avevo non perche' era mio, ma perche' c'era gia', perche' era li'. mentre dopo lo si e' avuto e saputo e potuto, sempre un po' meno. sempre un po' meno di quello che poteva essere, di quello che c'era prima, che avevo io prima, che ero io prima..."


ho guardato la mia mano arrossata ed ingiallita per il freddo, dura e bianca, con le linee della vita e della fortuna scolpite come solchi nella terra dura, una terra di cuoio umano. tracce, infiniti segni, graffiti, tagli, guide dei piegamenti. una mano di uomo che torna a sorreggere un libro che, insieme al cibo, gli da sostegno. una mano che serve a qualcosa, a piu' d'una. era la mano destra

posted by io @ 11:32 PM 0 comments

giovedì, gennaio 25, 2007

almost 1 week later...

almost 1 week after my birthday, wrinting back to add some unusefull pictures...
i've no much to say: i had never tought i would be spending my 30th bday so far from her. I think i really realized it just the day before, aware that that was exactly as the same day as the previous or the next one. writing in english is just like bandaging my thoughts: dumb howls, giants in chains in narrow cells.

Reading Paul Auster i'm finally understanding the past perfect tense...

here pictures about me, ethan, eugene, cris, mickey, cristian, francis, fitim and some delicious mini burgers at the "ulysses": thanks them who made me spend a pleasent birthday.
a funny thing: nobody was american. 3 italians, 2 chineses, 1 albanian, 1 korean-usbeco, 1 rumenian
jed, the only american guy, joined us later, just after we had stopped taking pictures.

p.s.: i received a flycell birthday card, signed up by almost all the collegues, and a fifteen bucks gift card to be spent on the books shop near the office. not that bad.






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giovedì, gennaio 18, 2007

sto vivendo un'assurdita temporale...

e' il mio compleanno ma non e' ancora il mio compleanno. sto vivendo un'assurdita temporale...E' gia' il 19 gennaio in italia. E' ancora il 18 gennaio negli us. Dove giage il mio compleanno? giace sul meridiano che definisce la mia ora adesso. giace su una convenzione. credo che in cina al tempo di mao non ci fossero i fusi orari. l'ora di pechino era la stessa per tutti, e poco importava se il sole sorgeva alle due del mattino piuttosto che alle sei. Il meridiano 0 e' quello di greenwich, un tempo e' stato usato, come meridiano primo, quello di roma, 12° 27' 08.04" ad est di Greenwich. io sono ancora in un limbo, nell'attesa che 19 sia per tutti, nell'istante in cui 19 gia' non sara' piu' per qualcuno. e' cosi' brutto dire che tutto e' relativo. tutto e' accesso. ora me ne vado a dormire e il mio 19 americano arrivera nel sonno. oggi ho ufficialmente chiesto di essere un numero al governo degli stati uniti d'america, ed e' proprio questo governo, nella persona di un suo pubblico ufficiale, che mi ha augurato happy birthday per domani. grazie.
si possono desiderare molte cose. si dovrebbe sempre desiderare qualcosa che sia realizzabile: l'impossibile lo lasciamo alla letteratura. io spero, domani, svegliandomi, di rincontrare questa citta' vestita di nuovo, vestita di bianco. buongiorno roma. buona notte ny.

posted by io @ 11:02 PM 1 comments

martedì, gennaio 16, 2007

World’s Funniest Laugh



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domenica, gennaio 14, 2007

The Man with a Movie Camera

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posted by io @ 10:06 PM 0 comments

sabato, gennaio 13, 2007

my first half-month salary

i've been working (hard) since 2 days and i've just received my first half-month salary. Here people get money each 15 days, to spend them as quick as they can(i cannot see other reasons). i've my first check near me and looking at it i realize what i can do with it: as we say in rome "mi ci pulisco il culo!!!". Yes, untill my bank account will not be actived i have an unusefull paper with some numbers written on it. A picture to look at...they do not want my money to be spent: this economy will be growing up without my effort.
by the way taxes and other deductions are the 34,9344% of the total. and, looking at this value, again a roman sentence runs into my mind: "mortacci loro!!!"

posted by io @ 6:49 AM 1 comments

giovedì, gennaio 11, 2007

welcome back

now i'm back in ny. for one year. 2007 will be my us year. future ones? who knows. harder to leave this time than the firs time. i did not miss this city in the last 3 weeks but now it is just like i've not left it for so long. i started walking for the same streets, looking at the same buildings, thinking the time has not passed at all. the same happened in rome. just like a slides' reader: no missing placese, no missing habits, some missing people. since last time i brought my sax and i left my camera. some new clothes more. waiting for people, maybe, if they wanna come. waiting for one. room is froozen, i do have something to do. venice is a dream: never visit it with your girlfriend the day before leaving italy.

posted by io @ 6:18 AM 0 comments