messo

published by joe

alla porta



martedì, marzo 27, 2007

"ero gia' tutta bagnata" e hannibal lecter intorno ad un giapponese nel village

la citta' e' quella degli incontri casuali, improvvisi ed insapettati. Le sitauzioni piu' assurde, vissute tra un viaggio in treno ed quattro chiacchiere bagnate dal sake.

sento romano, inevitabilmente romano. romano da ventiduenni: cioe', grezza, te dico solo..., ammazza, mamma mia che storia...
andiamo miche' facciamoci due risate, sediamoci li', fai finta di nulla....
- cioe' lui abitava qui, 142esima. sono andata a casa sua a pranzo, lui m'e' venuto a prende alla fermata, che carino. poi jo detto: "ma poi m'accompagni?"
- e lui?
- e lui m'ha detto: "poi vediamo" allora io: "come poi vediamo?" e lui allora me fa'tipo: "poi vediamo, non lo so se me va'."
Lui proprio carino, vabbe' considera che era l'estate scorsa, io m'ero dimagrita 'na cifra, c'avevo i capelli lunghi lisci, rossi, colla frangetta corta corta qui sulla fronte.
- ma dai?
- vabbe' te dico stavo proprio bene. poi te faccio vede' le foto, colla frangetta, ero n'antra.
Vabbe', a casa sua abbiamo mangiato prima, abbiamo parlato un sacco, pero' gnente, lui gnente. Vabbe', a un certo punto io, pel vino, che ero stanca, me sdraio sul suo letto, lui era seduto sulla sedia li' davanti, me guardava ma non s'e' mosso. Allora io je faccio:"vabbe', che vogliamo fare?"
OH, un attimo lui m'e' saltato addosso, ha cominciato a baciarmi tutta in faccia, qui, te prego, io gia' stavo un po' cosi' pel vino, non c'ho capito piu' gnente. Cioe', un attimo era li' sopra che me baciava, gia' ero mezza nuda, cioe' te dico praticamente io ero gia' tutta bagnata. allora....
- oh, ma ce pensi se c'e' qualcuno che ce capisce, qualcuno che parla italiano?

due teste si girano, si guardano intorno: impossibile che ci sia su una R per manhattan alle 6pm di una balorda domenica di marzo, un'italiano proprio li' di fronte a due roman(acc)e che parlano di umori esondanti. ed infatti e' impossibile che ce ne sia uno: ma possibilissimo e' che ce ne siano due , e anche molto divertiti. Uno non ha saputo resistere: mentre si chiedeva se avesse sentito bene, tutta bagnata?? o ha detto forse lagnata o magnata, ha voltato la testa, ha incrociato gli sguardi e mentre l'argine cedeva e il riso prendeva il sopravvento ha risposto:
- infatti nun ce ne sta' uno, ce ne stanno due, e pure de roma! !
(ndr: TIE'! ! ! !)

- no te prego, oddio che grezza. da quant'e che state qua?
- io ho sentito solo della frangetta...
- noo la frangetta, allora state qua da un sacco, e nun avete detto gnente. ammazza aho', manco ve siete girati, che infami.
- non nun ce la faccio a guardavve, che figura de' merda, te prego. No, tu di' qualcosa, no mamma mia, questa la devo racconta' ..........................................................................................................................................................

i passeggeri salgono e scendono dal treno, le fermate vengono mangiate una dopo l'atra dall'arido incedere di un ritmico tempo. la camera e' ferma e la pellicola si impressiona di fantasmi che si muovono su e' giu' come topi per la city. Ed e' gia' sera...

due sake caldi e cibo innominabile: un'avventura gastronomica per assassini di tempo, killer di minuti senza valore.
- Quarda quella! ammazza le giapponesi. aho' carrozzata...che culo!!
- Tie'! beccate questa...vabbe' lasciamo perdere.
silenzio, parole, e poi silenzio, l'attesa delle portate, esercizi ginnici per dita alle bacchette...
ragazzini, mano nella mano si guardano e ordinano: sake e un bicchiere di vino...e la storia dei 21 anni??
- e bravo! ! e do' la trovi n'artra cosi'?? vai in bagno...io col cavolo che m'allontanavo...

sale la tensione: un messaggio ricevuto e il panico, le mani alla bocca, le labbra tremanti, le mani giu' allo stomaco, la schiena s'inarca, la testa si muove rapida, destra e sinistra, gli occhi scorrono velocemente in rassegna tutti i clienti ma nulla...ancora tremore, la perfetta simulazione di una crisi isterica...donne!, abituate gia' da piccole
- quasi quasi gli chiedo se va' tutto bene, guarda come sta'....
- are you ok?
- No. my ex-boyfriend just sent me a message saying : i hope you are enjoing your meal. i think he saw me, he could be outside.
- i think you shouldn't care about and you should enjoy the meal....
sei tornato, fesso! cambia il mondo e tu sei a pisciare...ascolta quello che ha da dirti e vedi cosa fare uomo.
- i'm going out, i know he is there, he saw me...
e scappa fuori sircondata dalla sua nube isterica, e tu che fai? guardi me? Nuovi sguardi si incrociano questa volta...
- what's up?
what's up???? ma sei scemo? lei e' fuori per vedere se c'e' il suo ex e tutto quello che sai dire e' what's up a me? ragazzini, avete sempre bisogno di qualcuno che vi dica cosa fare.
- i think you have to go out to her, now!
- yes
vabbe', te lo dovevo proprio dire io
...
tutto si risolve, sempre, forse. sono di nuovo dentro davanti a una cena che si raffredda a rovinarsi la romantica serata. bella mossa ex.
- do not think about it and let's keep eating...
- no you don't know he is like hannibal lecter...

- hai capito che ha detto? hannibal lecter...ahahah...possiamo andare. Quant'e'? ventiquattro. dammi dodici. a posto cosi', andiamo.
- good night guys, and enjoy!
- 'night...

una sportiva con i fari accesi era proprio li', a due passi dal japponese, in attesa della sua prossima vittima

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martedì, marzo 20, 2007

Sopravvivero' (Pseudofonica)

Se dovessi rivedere per un'ora quelle scene di dolore
Quelle ingiuste quelle forti che si tingono di rabbia e di sudore
Ti direi che non è mia questa filosofia che è sposa del terrore
Ma oggi comunque,soprtavviverò

Se potessi cancellare dalla storia quelle facce di stupore
Quegli sguardi come il ghiaccio nella piazza dove si spegneva il sole
Gli animali più feroci nello scontro fermi come a confermare del momento
l'assoluta gravità

Se sapessi disegnare questo sdegno potrei forse riposare
Cancellando certe angosce in un rifugio come un nido surreale
Nei miei quadri quelle voci e le sirene ora son persi in fondo al mare
E forse anche per questo io sopravviverò

Alle frasi comode e troppo ascoltate, alle scuse digerite con la voglia di lasciarsi andare e vorrei vomitare sulle storie di Limonda perché questo non è il Cile
Sopravvivo allo sconcerto mentre parla quell'esperto, di violenza e non capisco, cosa centri l'intelletto col rispetto per la vita,spengo allora e non aspetto partirò non so ancora bene quando di sicuro me ne
andrò.

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kung fu hustle - Stephen Chow

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lunedì, marzo 19, 2007

la guerra e' brutta

Cara Sara,
Ricevo tue notizie dopo tanto e sono contento. Sapere che stai bene rende questi miei giorni meno tristi. La guerra e’ brutta, e solo ora capisco cosa Giovannino volesse dire durante i suoi comizi. L’inverno e’ quasi finito, e qui al fronte la primavera sta portando un po’ di sorrisi. Alcuni sono morti, non hanno sopportato il freddo, io sono stato male 2 settimane, con febbre alta e deliri ma fortunatamente sono sopravvissuto. La neve comincia a sciogliersi e le nostre trincee sembrano dei guadi di fango. Spero di tornare presto: non abbiamo piu’ licenze per i prossimi 3 mesi ma forse per allora potrebbe essere tutto finito, la guerra, i fucili, tutta questa morte. Oggi ho visto un fiore spuntare dalla neve ed ho pensato alla campagna e papa’ che ho lasciato li’, con la sua schiena curva, a zappare e raccogliere le verdure da vendere al mercato. Ora devo salutarti perche’ il mio inchiostro e’ quasi finito e devo montare di guardia.
Mi mancate tutti,

Caporale xxx

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domenica, marzo 18, 2007

300 - Zack Snyder

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venerdì, marzo 16, 2007

I have a dream...





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giovedì, marzo 15, 2007

Zodiac - David Fincher

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mercoledì, marzo 14, 2007

ed hanno suonato per voi......

Sono andato in chiesa. Dopo mesi, anni, lustri....bho non ricordo nemmeno piu' quanto. Va bene, ora che ci penso da poco: ne ho visitate un paio a venezia, tanto per essere turista.
Non fa' nulla. Il concetto non cambia, o per citare qualcuno "Concetto e'...", ci sono entrato, di mia sponte, e ci sono rimasto per quasi quattro ore.
ho pregato?nooo no, o meglio si, ho pregato...che continuassero!
Tributo a Lester Willis Young, uno degli dei dell'olimpo del jazz, sezione sassofonisti (come tutti sanno l'olimpo del jazz si divide in sezioni, in base agli strumenti).

Alle volte lo stare da soli porta vantaggi: ci si muove piu' rapidamente quando si e' in fuga(salvare una pelle e' piu' semplice), non si deve dividere il bottino, ci si nasconde meglio. Inoltre, si puo' stare seduti quasi quattro ore, dormicchiando, applaudendo, ridendo, eccitandosi, leggendo, sognado e pensando, in un jazz/blues party mood, senza doversi GIUSTAMENTE preoccupare di chi, spesso per compassione, spesso per assecondamento, spesso per apatia o assenza di alternativa, si e' fatto trascinare in un tale paradiso senza pero' essere PURTROPPO in grado di viverne la supernaturalita'. Povero colui che e' stolto: per lui non c'e' posto nel regno dei cieli del jazz.

Quasi quattro ore di jazz sono un'esperienza mistica se e solo se si e' in comunione totale con quello che sta accadendo intorno. Percepire il movimento del piede che segna il tempo, la testa che dondola, la mano che solfeggia, la mente in estasi, l'ammirazione, il desiderio, non l'invidia, un po di rassegnazione, e la gioia, piu' di tutto il resto.

Ho visto musicisti che voi umani non potete neppure immaginare. Ho visto condensarsi in realta' le immagini della mia mente, le immagini di quella new orleans nella quale non sono mai stato: le sensazioni che non vissute ma ereditate dal fascino di racconti, fotografie, vecchie registrazioni.

in questo orgasmo domenicale, pomeridiano, hanno suonato per voi, o meglio per noi, anzi PER ME:
Paul Knopf, Jimmy Heath, Don Byron, Dick Katz, Eve Zanni Group, Lee Konitz, Giacomo Gates, Dr. Billy Taylor, Alan Ferber Nonet, Sarah McLawler and Les Jazz Femmes, Harlem Blues and Jazz Band.

Imponente la formazione, imperioso il concerto, ma ora mi ergo a giudice supgremo ed affermo
- non conosci il blues se non hai visto Sara McLawler(e il suo magnifico cappello) suonare l'organo e cantare "The man I love"
- non conosci lo spirito jazz se non hai visto i vecchietti della Harlem Blues and Jazz Band suonare "When the Saints Go Marching In"
mi hanno trascinato, e come sempre, mi sono sentito un bambino e ho riso!

posted by io @ 10:32 PM 0 comments

martedì, marzo 13, 2007

House of Flying Daggers - Zhang Yimou

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posted by io @ 6:50 PM 0 comments

lunedì, marzo 12, 2007

and now....back to c

posted by io @ 7:48 PM 2 comments

giovedì, marzo 08, 2007

running ubuntu, finally ! ! !

After almost 8 years, i've installed again linux on my pc. Last time, if i remember well, it was red hat; today Ubuntu ! ! ! Sounds good, no?
I'll get back my OS lessons: kernel recompiling, system configuration....
right now i've just downloaded and set up some applications: wifi wpa client, chat clients. Next step: VPN client and Xgl!!
Next next step: mysql apache and php. Main scope of this installation? To see how to integrate C++ into a LAMP environment: LAMPC++. Let's see what will happen....

posted by io @ 12:05 AM 1 comments

lunedì, marzo 05, 2007

Don't Eat The Yellow Snow (Frank Zappa)

Dreamed I was an Eskimo
(Bop-bop ta-da-da bop-bop Ta-da-da)
Frozen wind began to blow
(Bop-bop ta-da-da bop-bop Ta-da-da)
Under my boots 'n around my toe
(Bop-bop ta-da-da bop-bop Ta-da-da)
Frost had bit the ground below
(Boop-boop aiee-ay-ah!)
Was a hundred degrees below zero
(Booh!)
(Bop-bop ta-da-da bop-bop Ta-da-da)

And my momma cried:
Boo-a-hoo hoo-ooo
And my momma cried:
Nanook-a, no no (no no . . . )
Nanook-a, no no (no no . . . )
Don't be a naughty Eskimo-wo-oh
(Bop-bop ta-da-da bop-bop Ta-da-da)
Save your money: don't go to the show

Well I turned around an' I said:
HO HO
(Booh!)
Well I turned around an' I said:
HO HO
(Booh!)
Well I turned around an' I said:
HO HO
An' the Northern Lites commenced t' glow
An' she said
(Bop-bop ta-da-da bop . . . )
With a tear in her eye:
WATCH OUT WHERE THE HUSKIES GO
AN' DON'T YOU EAT THAT YELLOW SNOW
WATCH OUT WHERE THE HUSKIES GO
AN' DON'T YOU EAT THAT YELLOW SNOW

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posted by io @ 5:40 PM 0 comments

sabato, marzo 03, 2007

nell'aria qualche cosa si fermo'....

orizzonti perduti, come ricordi di desideri ormai spenti: questa e' la vita passata. Nell'aria qualche cosa si fermo'. Cosa e' perso del passato? cio' che e' stato fatto? No, e' perso cio' che si desiderava fare. Ad occhi semichiusi, fissi su una pagina con caratteri confusi, sfocati, penso a me che corro sulla spiaggia verso una barca. una barca da varare con una ciurma di ragazzini seminudi come me, pronti a remare per fare il bagno "a largo". Mi sento quasi male: tanto forte e' il ricordo quanto la consapevolezza che mai piu' sara': nessuno di loro, se ancora ci incontrassimo su quella stessa sabbia, avrebbe voglia di varare una barcuzza nella quale non entreremmo nemmeno piu' tutti insieme, per vogare 2 minuti e tuffarsi come idioti, urlando eccitati, abbagliati dal riflesso del sole di agosto sull'acqua. Immagini in movimento in un tempo che sembrava immobile, sono oggi fotografie di un tempo lontano.

posted by io @ 2:30 PM 0 comments