dove dormo, quando lo faccio
domenica mattina, tempo di pulizie(sto imparando piano piano da michele). fortunatamente non e' molto lo spazio da gestire, ci metto poco....dormo qui, nel vuoto che circonda un letto. c'e' una finestra, un termosifone, un paio di scarpe a terra, e una sedia che, in mancanza d'altro mi fa' da comodo supporto per tutto. Questo e' quello che sono, trascuratezza, essenzialita', disordine. mi basto.
Alla finestra c'e' una tenda(un pezzo di stoffa trasparente) che michele ha deciso di mettermi per filtrare la luce. il cinghiale riversa su di me attenzioni materne e paterne, dipende dalle situazioni, per tutte quelle esigenze che non ho ancora. sono un protetto...vivo i bisogni primari e lascio gli altri, inconsistenti, al tempo: prima o poi verranno soddisfatti, quando percepiti, o forse quando saro' stufo. per ora va bene cosi'. La grata dietro la tende serve per impedire ai ladri di entrare, passando per la scala antincendio; a me invece impedisce di aprire la finestra, strappare i rami dei rampicanti che corrono sul muro, fuggire per la scala antincendio in caso di incendio. ma non mi fa' sentire come un recluso, anzi ha del fascino, immagino la finestra di un manicomio, e un sano dentro. accetto la grata alla finestra come se fosse quella della mia mente: basta solo una telefonata per farsi dare la chiave, una telefonata che non faccio. ho una porta per uscire: la fuga sconsiderata la lascio ai savi, a quelli che hanno bisogno di un salto per sentirsi liberi, a me bastano le scale, il mondo poi e' sempre lo stesso.
Ed infine il letto. Questa e' una conquista nel mio processo evolutivo newyorkese, un po' come la ruota, solo che questo l'ha inventato il signor ikea.
Etichette: foto, letto, stanza
posted by io @ 12:38 PM
0 Comments:
Posta un commento
<< Home