messo

published by joe

alla porta



martedì, aprile 18, 2006

"and we are here also tomorrow, if u wanna listen to the same shit"

ah!!! finalmente ci siamo. Primo locale jazz dopo quattro sere. confesso di averci provato anche il giorno prima ma il posto che avevo scelto, ha definitivamente chiuso (che culo! direte voi; devo denunciare la guida! dico io), quindi ho optato per 2 cocktails (uno non pagato, ma e' una storia lunga) in un locale carino, attaccato al mio jazz chiuso club, dove proiettavano video di snowboard che nessuno si filava(la gente non capisce molto: avete idea di cosa possa significare freeride in alaska???? qualcuno, tra quelli che leggono, probabilmente si). In ogni caso, domenica sera, dopo, nell'ordine,: harlem(senza negozi di strumenti musicali), barrio(...), 40 minuti di dormita a central park(sole magnifico, mi sono abbronzato), doccia, capelli lavati e poco asciugati(pago con il mal di gola di questi due giorni), ponte di brooklin, frappuccino(ed io che volevo solo una bevanda calda per la gola mi sono ritrovato un frappe'...non ho decodificato bene...), cena a base di roba di granchio insalata birra e salsa piccante(troppo), si arriva finalmente al west village. il west village e' come l'est village solo dalla parte opposta (a-ah, so che e' difficile da credere ma e' cosi'. a proposito est e west village significa che uno si trova ad est, appunto, e l'altro ad OVEST, perche' west non e' un segno cardinale ma una parola che identifica una categoria cinematografica, quella dei film WESTern).Il Fat Cat. entriamo. e' una sala biliardo-ping pong-calcio balilla-curling da tavolo-schacchi-scarabeo: insomma c'e' tutto. Sorvoliamo sulla sconfitta a calcio balilla(l'italia e' pippa si, ma il messico non dovrebbe essere cosi' forte). Il posto mi piace: quattro ragazzine giocano a biliardo, 2 giapponesi a ping pong, altra gente a tutto quello che c'e' da giocare, perfino gli scacchi riscuotono un notevole successo. una birra in attesa del concerto. la sala in cui si terra e' stretta e lunga, poco illuminata e piena di tavolini e sedie, poltrone e divanetti: tutto quello che si puo' trovare per strada, lasciato da chi sta cambiando mobilia, messo li' ad arredare senza criterio apparente una stanza da 50 posti circa. 1 ora circa ed il concerto inizia, 15 $ invece dei 10 previsti, vabbe' fa nulla, non c'e molta gente, anzi non c'e nessuno, tranne un giapponese o presunto tale che tiene il tempo tamburellando con le dita sul suo bicchiere. Ora io dico: "ma se tu si venuto ad ascoltare chi suona, perche' io devo sentire le tue bastarde dita che si muovono? in fondo anch'io sono venuto per sentire chi suona e tu NON sei un suonatore." questo mio fugace pensiero si traduce in un paio di sguardi commiserevoli verso quel gesto spontaneo, privo di cattiveriea e di RISPETTO, e sembra che con un paio di voltate di testa ce l'abbiamo fatta.suonano oggi: un impiegato di banca, omicida, stile "Un giorno di ordinaria follia", camicia bianca, occhiali con montatura spessa, pantaloni neri, scarpe di pelle, nere, un po' rovinate(magari italiane), al SAX, una giapponese autistica alla batteria, pastore sardo con coppola nera al pianoforte, innocente americano biondo al contrabbasso. nessuna domanda sul colore della pelle: erano tutti bianchi e allora????? a concerto iniziato si presenta luis miles, altezza di armstrong con volto di davis, barcolla da degna icona dei tempi che furono, anche se non gli e' mai appartenuto. suona la tromba, la suona bene. fa' la sua porca figura come tutti gli altri. ogni tanto si siede, barcollando per arrivare alla poltrona, ma sembra che il suo tasso alcolico scompaia quando, immobile, in piedi, suona. a meta' concerto la svolta finalmente: l'aria si riscalda, e il buco si riempe. entrano due pressappoco, si parla di eta', donne e si buttano su un divano. ascoltano e fanno foto. il flash illumina i volti dei musicisti e un'espressione di nutrito interesse si affaccia, per nulla timida al nostro trombettista. E' ora per lui di lasciare il passo agli assoli dei compagni, e come al solito arranca, barcolla, si regge, ed a stento trova la sua poltrona, che non e' piu' la stessa. sara' un caso ma ora si trova dalla parte opposta, vicino al divino ove, sovai sono stravaccati i due angeli neri. Non credo vi sia mai capitato vedere un musicista rimorchiare durante un concerto, ma se anche fosse sono sicuro che mai vi sia capitato di sentire la sua voce crescere oltre la musica e disturbare ! ! immaginatevi a parlare a voce alta durante un concerto, a 1 metro dai musicisti, disturbando loro prima e gli avventori poi: un calcio non ve lo toglie nessuno, e sicuramente farebbe bene quella gamba. Ma all'ormone non si comanda. e cosi' durante l'intervallo l'intera band, a parte l'autistica giapponese, scondinzolava seduta intorno alla suddette fanciulle. a concerto ripreso se la sono svignata, ma siccome tutto il mondo e' paese vorrei riportare qui un piccolo estratto, da quanto sono riuscito a sentire: ld "andiamo a prendere un pezzo di pizza dopo?" df1(dolce fanciulla)"hi hi hi hi"df2 "c'e' il mio ragazzo che ci aspetta"
Al Fat Cat dopo l'una iniziano jam session, fino al mattino. verso la fina hanno cominciato a fare il loro incresso altri musicisti, ognuno con il suo strumentino, tromba, chitarra, sax, pianoforti sulla spalla (vabbe'), non erano molti 6, forse 7, circa il 300% in piu' del pubblico, mica male...
prima che il gruppo lasciasse il palco, i musicisti si sono presentati, forse, ed hanno invitato il pubblico a tornare l'indomani: avrebbero suonato di nuovo. grazie a tutti e grazie a lm per il suo invito, sincero, per nulla interessato.

posted by io @ 7:41 PM

6 Comments:

At 16:14, Anonymous Anonimo said...

spero che finalmente si smetterà di suonare...

 
At 16:50, Blogger io said...

amooooreee...non fare cosi', dovresti incoraggiarmi, almeno tu, o mio unico estimatore...
come va?

 
At 16:50, Blogger io said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 05:10, Anonymous Anonimo said...

non mi funziona la posta da 10 giorni.ne deduco che le mie e mail non ti sono arrivate.Fammi qualcosa!! Aspetto quei documenti dalla società di milano...
chiamami a casa

 
At 06:08, Anonymous Anonimo said...

il cuculo ha cantato.
ripeto: il cuculo ha cantato.

bel tempo la sera, domani si spera.

dove la vacca va, lasciala andare
dove la vacca va, tu non la cagare.
la vacca e' sempre stata un po' altezzosa.

 
At 09:05, Blogger io said...

chiamami a casa ...
ok ti chiamo ma chi sei?????

 

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