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published by joe

alla porta



giovedì, aprile 20, 2006

studente al jazz standard

volevo solo trovare un locale vicino, economico, gradevole, per passare un po' di tempo ascoltando musica e leggendo il mio libro. Sono tornato a casa e mi sono lavato, improfumato, messo il gel, il vestito della festa, e sono uscito per conquistare la notte newyorkese. insomma jeans maglietta e capello lercio.
prima di uscire avevo selezionato il locale che faceva per me, abbastanza vicino (10 min a piedi, vi ricordo che io vivo a MANHATTAN) e, soprattutto, ad ingresso libero.
Mi incammino, rigorosamente senza zaino e chiavi di casa in tasca, percorrendo una strada a me familiare, destinazione: Kavehaz, W 26th street.
cammina cammina, la familiarita' con quel percoso mi sembrava eccessiva, mentre un pensiero prendeva forma, per scacciarne un altro nato dal nulla.
La mia mente omer-iana ripeteva "non e' il jazz - chiuso - club dell'altra sera, non e' il jazz - chiuso - club dell'altra sera....dho! ! ! ! "
Esattamente lo stesso locale chiuso ! E che cavolo, saro' rincojonito io, forse, ma non e' giusto. E ora? Non avevo voglia di camminare, ne' di attraversare la citta', non volevo tornare a casa, volevo solo trascorrere un'ora, due al massimo, in pace con una birra ed il mio librino. torno verso casa pensando ad un posto che avevo visto qualche giorno prima, ma la fortuna non mi assiste. Arrivo in Lexinton av, casa e li', a pochi passi, ma decido di non cedere: sono qui e vediamo se non trovo un cavolo di posto, che non sia l'irish li di fronte, in cui bere una birra, e magari ascoltare jazz.
Mi muovo un po' svogliato nella zona quando i miei occhi si fermano su un'insegna al neon, per un attimo tutto si fa' in bianco e nero, vedo auto del '56 correre per la strada e uomini con il cappello ed il cappotto camminare al fianco di splendide bionde in pelliccia e diamnati. tremola ed illumina l'insegna del jazz standard.
3 minuti da casa, locale jazz di un certo spessore, una cosa elegante, mica per morti di fame come voi. un posto da gran signori. Vabbe' vediamo quanto costa: 20 porcoddue dollari, e no eh!!!!!!!! uhmm pero' all'ingresso si parla di sconto studenti, uhmm, apro il portafogli e..... carta' d'identita', abbastanza vecchia, professione: STUDENTE. tie' nemmeno ci fosse stato scritto Bond, James Bond.
vediamo se riesco a farla passare! scendo le scale, cerco di assumere un'espressione abbastanza giovane, innocente ed immatura, e mi accosto alla signorina all'ingresso. seleziono un tono di voce leggermente piu' squillante ma timido, abbasso il volume e:
j: "a che ora inizia il concerto?"
s: "alle 9,30 , tra 10 minuti"
j: "quanto costa l'ingresso?"
s: "20 $"
j: "c'e' uno sconto per gli studenti?"
s: "si! se hai un documento valido"
abbasso lo sguardo, prendo la carta d'identita' e dico:
"io purtroppo non sono americano(ma dai non s'era capito) ed ho solo questo documento dove c'e' scritto STUDENTE (che coincide con "student" piu' una zozza e che non serve a molto)"
la gentilissima torda(allocca, chiamatela come volete) legge e decide che quello e' esattamente un documento che attesta il mio status di studente! ! ! !
in quel preciso istante, un flash back:
avevo 19 anni allora, mi trovavo a madrid, con due amici(ahahahahahaha). Eravamo all'ingresso del prado, con le carte d'identita' in mano per usufruire dello sconto studenti - cazzo a 19 anni si e' studenti per forza- ma la guardia spagnola, razza infame e bastarda, decise che la dicitura STUDENTE, che probabilmente differisce di molto dall'equivalente spagnolo, non fosse sufficiente.
Cosi', ieri, mentre pagavo il mio ingresso, scorrevano interminabili le immagini dell'alterco(#@*&^#@) tra la guardia e la mia compagna di viaggio in spagna.
nessuno di voi tranne uno potra' realmente capire e ridere quanto me ieri sera, con la mia carta d'identita' in mano, 10 anni dopo, e con uno sconto studenti.
buona notte

bel locale il jazz standard: ho ascoltato jazz, ho bevuto una birra, ho letto un po' del mio libro...ed ho comprato il mio primo cd.

posted by io @ 6:15 PM

1 Comments:

At 19:27, Anonymous Anonimo said...

e come non ricordare...dove andiamo??? a destra!!!
e lei già aveva preso la strada di sinistra...

 

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