un albero mi puo' salvare
penso ai modelli evoluzionistici darwiniani: non ci sono incroci o fusioni, ma diramazioni da un antenato comune. penso ora a modelli di esecuzione: guardo alla natura e vedo una possibile soluzione. strutture esecutive ad albero!: da un processo, come un nodo, si diramano sotto-processi.e una foresta e' piu' forte di un solo albero: divide et impera. creo la mia foresta e su ogni singolo tronco i processi correranno sui rami fino ad essere eseguiti, in cima, come foglie.agiro' come un cesare augusto darwin.
Se tutto fosse un unico problema, la sua scomposizione porterebbe alla risoluzione a condizione di non perderne la traccia, il legame tra ogni singolo elemento e il suo predecessore.
non conosco il problema ma posso navigare la sua struttura una volta scomposto. non disseziono, sarebbe come smontare una radiolina: perderei sicuramente una vite.
divido e guardo le realta': se non posso penetrarle continuo a dividere. Se alla base di tutto ci fossero monadi, come e' vero, leibniz potrebbe essere applicato non allo sviluppo ma alla risoluzione, alla ottimizzazione.
caro leibniz, ti scrivo brevemente per informarti di quali siano attualmente le monadi nel mio cosmo: query di primo e secondo ordine(le differenzio in base alle operazioni che fanno). I centri di forza, anche se vorrei definirle in altro modo: i centri di distruzione di massa (la mia, cerebrale), sembrano non seguire alcuna regola. il mio processo di osservazione mi spinge a suggerire alcune modifiche alla tua dottrina, invitandoti a considerare l'impatto dell'universo (macro o micro cosmo) sulle monadi, o viceversa come le monadi possano influire sull'andamento dell'universo. hai mai preso in considerazione la possibilita' che esse possano impazzire perche' l'universo (che risponde a regole piu' elevate) non ne riconosce piu' la natura?
credo sia importante indagare il legame tra universo e monadi.
posted by io @ 11:11 AM
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