giorno 1: arrivo, i leoni marini, laid back time
sei ore di volo delta durante le quali hanno tentato di avere i miei soldi in tutti i modi: vendita della colazione, vendita degli auricolari, vendita dei film e della musica da ascoltare. ho resistito a tutto, ho provato a dormire non avendolo fatto poi molto la notte precendente(emozione, anzia, i vicini che rincasano alle 4, la sveglia che suona alle 5). ho lavorato e letto, ma prevalentemente flippato dalla veglia al sonno, con la testa che cadeva penzoloni. stewart blind e hostess di colore che mi ha ricordato jackie brown.
il programma e' cambiato: primo we con mary e glen. Li aspetto all'aeroporto mentre mi rendo conto che questa e' una citta' di blind, gia' uno mi ha messo gli occhi addosso....
compro uno snack(cioccolata e arachidi e caramello) e aspetto. sono in ritardo di 10 minuti perche' il gps ha deciso di fargli seguire il percorso piu' lungo, quello panoramico, quello tutto semafori! Leggo in attesa, mentre gli altri raccolgono le loro valigie dal nastro mentre io sono alle prese con 4 inutili fogli afferrati al chiosco informazioni, desolato, che non ha nulla di cui informare. Esco fuori e mi sorprende un sole quasi estivo, un tardo maggio romano, cristallino nell'aria e caldo. Finalmente arrivano! Mary alla guida, sono preoccupato. scendono dalla macchina, lei solare nel suo vestito che forse ho gia' visto ai tempi di flycell, sembra una tonda dorothy, se avesse un largo cappello a falde, nero, di paglia, potrebbe essere jacqueline kennedy.
saluti, abbracci e salgo in macchina iniziamo a chiacchierare, vita, lavoro, le solite cose. sono un po' smarrito: non conosco queste persone, nonostante abbia lavorato con lei per un anno. sono splendidi, di uno splendore che non mi appartiene. sono contento di essere loro ospite ma sento che sto gia' perdendo aria. guidiamo fino a san francisco, strada panoramica e gia' la baia fa capolino in tutto il suo splendore. destinazione peer 39, per incontrare un loro amico, siamo affamati, alle due per me e' come se fossero le 5, ho mangiato 2 snack nelle ultime 12 ore...
il ristorante lo sceglie glen: consiglia la zuppa di cozze nella pagnotta, fish and chips e un bicchiere di vino bianco. soddisfatto. ci alsiamo e mi portano a vedere i leoni marini oziare al sole e, per le stradine finte del commerciale peer, vedo per la prima volta il mio unico obiettivo e gia' so che e' solo questione di tempo. Da bambino sono stato allo zoo sicuramente ma non ricordo l'ultima volta, ne' la prima, in ogni caso deve essere stato tanto tempo fa. non avevo mai visto prima un leone marino, per di piu' a prendere il sole e poltrire. Rido. Prendiamo la macchina di nuovo, settato il gps, destinazione union square. non mi piace fino ad ora questa citta': dove e' la sua anima europea? dove le sue colline e i tram? manca ancora tutto da vedere, ma c'e' tempo...seguo i miei ospiti. un drink pomeridiano e infine comedy club. prima volta per me, divertente a tratti, non totalmente comprensibile, solo una cosa e' chiara: alcune persone adorano farsi prendere per il culo.
il programma e' cambiato: primo we con mary e glen. Li aspetto all'aeroporto mentre mi rendo conto che questa e' una citta' di blind, gia' uno mi ha messo gli occhi addosso....
compro uno snack(cioccolata e arachidi e caramello) e aspetto. sono in ritardo di 10 minuti perche' il gps ha deciso di fargli seguire il percorso piu' lungo, quello panoramico, quello tutto semafori! Leggo in attesa, mentre gli altri raccolgono le loro valigie dal nastro mentre io sono alle prese con 4 inutili fogli afferrati al chiosco informazioni, desolato, che non ha nulla di cui informare. Esco fuori e mi sorprende un sole quasi estivo, un tardo maggio romano, cristallino nell'aria e caldo. Finalmente arrivano! Mary alla guida, sono preoccupato. scendono dalla macchina, lei solare nel suo vestito che forse ho gia' visto ai tempi di flycell, sembra una tonda dorothy, se avesse un largo cappello a falde, nero, di paglia, potrebbe essere jacqueline kennedy.
saluti, abbracci e salgo in macchina iniziamo a chiacchierare, vita, lavoro, le solite cose. sono un po' smarrito: non conosco queste persone, nonostante abbia lavorato con lei per un anno. sono splendidi, di uno splendore che non mi appartiene. sono contento di essere loro ospite ma sento che sto gia' perdendo aria. guidiamo fino a san francisco, strada panoramica e gia' la baia fa capolino in tutto il suo splendore. destinazione peer 39, per incontrare un loro amico, siamo affamati, alle due per me e' come se fossero le 5, ho mangiato 2 snack nelle ultime 12 ore...
il ristorante lo sceglie glen: consiglia la zuppa di cozze nella pagnotta, fish and chips e un bicchiere di vino bianco. soddisfatto. ci alsiamo e mi portano a vedere i leoni marini oziare al sole e, per le stradine finte del commerciale peer, vedo per la prima volta il mio unico obiettivo e gia' so che e' solo questione di tempo. Da bambino sono stato allo zoo sicuramente ma non ricordo l'ultima volta, ne' la prima, in ogni caso deve essere stato tanto tempo fa. non avevo mai visto prima un leone marino, per di piu' a prendere il sole e poltrire. Rido. Prendiamo la macchina di nuovo, settato il gps, destinazione union square. non mi piace fino ad ora questa citta': dove e' la sua anima europea? dove le sue colline e i tram? manca ancora tutto da vedere, ma c'e' tempo...seguo i miei ospiti. un drink pomeridiano e infine comedy club. prima volta per me, divertente a tratti, non totalmente comprensibile, solo una cosa e' chiara: alcune persone adorano farsi prendere per il culo.
posted by io @ 10:11 PM
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