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published by joe

alla porta



mercoledì, febbraio 21, 2007

la crisi e' aperta: il presidente del consiglio ha rassegnato le dimissioni.

il governo e' caduto. Un governo che mi iniziava a stare simpatico.
Mi chiedo se persistere porti a risultati: sicuramente, a dei cambiamenti.
Ed effettivamente se il primo governo prodi cadde poco meno di dieci anni fa' alla camera a causa della finanziaria, il secondo cade oggi al senato a causa della missione afghana.
Cambiate la causa e la sede, solo due cose sono rimaste invariate: l'esito e i soggetti.
Considerazione 1 "De natura temporis" : mi stupisce la presenza degli stessi soggetti a distanza di anni; mi stupisce e mi permette di comprendere, infine, il significato de "il tempo si e' fermato": nell'italia della politica, o nella politica italiana, il tempo e' fermo da piu' di dieci anni.

Quindi cio' che resta adesso e' un collage di facce che dicono cose gia' dette in una situazione gia' vissuta. Tutti hanno ragione. La faccia non andrebbe persa due volte: una volta che la torta ha colpito il clown, si deve cambiare obiettivo.
Non credevo durasse cosi' poco, mi aspettavo un crollo, ma non prima di un anno e mezzo. La guerra e' il pretesto oggi, una maschera con la quale coprire non la disomogeneita' di uno schieramento allargato, quanto l'incapacita' di agire nel bene della collettivita'. Forse in campagna elettorale il tema della guerra e delle missioni di pace e' stato affrontato con troppa importanza, tanto da diventare uno dei cardini di questo portone cigolante che oggi si e' rotto; ma non e' colpa oggi del rifinanziamento della missione... e non e' nemmeno colpa della legge elettorale.
Considerazione 2 "De natura culpae": sembra impossibile trovare un legame semplice ed evidente tra causa ed effetto. Le colpe sono radicate in decenni di ostilita' italiane, di un popolo che non conosce il senso di appartenenza a se stesso. Oggi che ho la mente piena di medioevo, rido al pensiero di chi potrebbe convalidare la mia affermazione portando ad esempio la granularita' della struttura politica italiana di quel periodo storico.

Nell'attesa del secondo (quarto) governo prodi, mi diverto a leggere le frasi di individui politici(sempre gli stessi di dieci anni fa'). Una su tutte mi ha fatto vergognare:«Adesso tutta l'Unione sia leale con Prodi». Ora!!! E prima? non si puo' parlare di franchi tiratori questa volta, anche se mi piace tanto -come espressione -, ma l'unico gesto leale lo potrebbero compiere solo i dissidenti e gli astenuti dimettendosi. I dissidenti non sono piu' parte della maggioranza con la quale sono stati eletti, e non sono nemmeno parte dell'opposizione. Sono i bambini morti prima del battesimo, che restano confinati, secondo la chiesa, in un limbo non meglio specificato.
Credo che non sia l'unico gesto leale, ma il primo da compiere. Il secondo sarebbe invitare all'onesta' durante la campagna elettorale su tutti i punti: i cittadini devono sapere che ci sono cose che devono e cose che non devono essere fatte, decisioni da prendere, soprattutto in politica estera. Mi chiedo se un libero elettore, quando pensa alla situazione in afghanistan, non provi a fare un parallelo con le proprie vicende domestiche (CON TUTTE LE DIFFERENZE DEL CASO, sia ben chiaro) trovando una serie di obblighi, alle volte anche di rappresentanza, per i quali non puo' assolutamente esimersi. Prego chiunque di non pensare adesso alla "liberta'" come concetto assoluto, in quanto poco c'e' di assoluto e sublime nella sua essenza in questa nostra quotidiana soppravvivenza (mi scuso per la rima).
Considerazione 3 "De natura pacti": mi stupisce l'integerrimita' dell'essere umano di fronte a scelte che, nella loro stessa natura, prevedono il raggiungimento di un compromesso.

In attesa, anche, di ulteriori dichiarazioni sgrano gli occhi leggendo quelle degli antagonisti che parlano da onesti e vincitori, che brandiscono valori che hanno smarrito ben prima della loro verginita'. Vi prego non deflorate la poca dignita' che resta a questo paese masturbando la folla con slogan elettorali.
Considerazione 4 "De natura simiarum": ho visto gruppi di "fan"(cosi' sono stati definiti dai giornali) manifestare subito dopo il disgelo(leggi scioglimento) di questo iceberg governativo, sventolando bandiere e urlando "sluagh-ghairm" e invitando il professore ad andare a casa. Mentre guardavo le scimmiette saltare, eccitate alla vista di un evento stra-or-di-na-rio, ho letto, su una delle loro bandiere, "azione universitaria" e mi sono chiesto: "ma all'universita' non c'e' proprio piu' nulla da fare?"

concludo con la rielaborazione di una delle sentenze politiche piu' popolari e massificanti che conosca: "oggi a perdere sono stati l'italia e gli italiani".....ed aggiungo: gli stessi italiani che scelgono, ogni volta, la formazione da mandare in campo.

posted by io @ 11:11 PM

1 Comments:

At 11:40, Blogger rainwiz said...

Apprezzo davvero tanto...

 

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