messo

published by joe

alla porta



domenica, novembre 05, 2006

i soldati, quando morivano, restavano per vedere l'esito della battaglia?

se giochi a paintball giochi alla guerra, giochi ai soldati, giochi ad ammazzare il nemico, con la vernice, che poi passa e nessuno si e' fatto veramente male.
se non fossi a new york, se non fossi un essere umano, o se fossi un Puck, penserei che paintball esorcizza l'orrore della guerra privandola del dolore e della sofferenza, simulandola in un gioco, che termina con sorrisi e saluti, un pranzo, una birra, e tutti via a casa. Non sono Puck. Paintball e' guerra, giocata con il sorriso, dopo, e con la concentrazione, durante; si gioca per uccidere il nemico, quel bastardo che sta correndo per coprirsi, protetto dal fuoco amico; ci si nasconde, si esce allo scoperto e si spara, si striscia, si rotola di lato, si danno istruzioni al compagno, si uccide e si viene uccisi, verniciati su una gamba sul petto, su una mano, in testa da pallottole vaganti. alcuni colpi fanno piu' male di altri.
Paintball sfoga "gli istinti atavici di ogni maschietto (sangue, violenza, fango, potere...)", ma non solo quelli dei maschietti: intere famiglie, uomini, donne, bambini, senza eta', tutti soldati. Paintball come il signore dell mosche.
Quanto si e' colpiti si esce dal campo di battaglia: nessuno ti trasporta, non serve la crocerossa, nessuno urla di dolore. Ci si mette di lato a guardare in attesa della fine, contando gli amici e i nemici rimasti, come le pedine di una partita a dama, aspettando di sapere chi sara' il vincitore.
Questo e' l'orrore: sentirsi un soldato e sapere di poter ricominciare.
Forse tutti i combattenti morti della storia avrebbero meritato almeno di poter restare di lato a fare la conta e vedere il vincitore.

posted by io @ 10:05 PM