soffocare
e' tornato tutto , all'improvviso...impossibile respirare...il corpo si ribella alla staticita' dell'esistenza e da dentro tuona e romba, cerca una via di fuga. l'esplosione non avviene, e non e' facile tenerlo a bada. non basta dormire, non serve la veglia. bisogna muoversi, respirare il freddo e ghiacciare il fiume di lava. prendere tempo. il vulcano e' tappato e il livello del magma sale e il vapore e la pressione...muovere le gambe perche' non tutto puo' restare fermo. sbattere i piedi, gli alluci sul legnoso pavimento. contare i mattoni, 12, 20, cento e perdere il conto e ricominciare e stancarsi e ricominciare. non ascolto parole, non ho piu' paure, le scadenze si accumulano e la mente ripete che c'e' ancora tempo. le dita corrono veloci, sempre piu' veloci, nervose e isteriche violentano i tasti.la mente non e' piu' veloce, la mente che andava sola, prima, comandata da un'altra mente, oggi e' un pazzo in una camera imbottita. mettere la camicia di forza per un po', trovare un calmante, inalare gas soporifero e aspettare domani.caos ed equilibrio, confusi ed indistinguibili.
leggere nomi, senza guardare, non capire piu' il significato.
la finestra e' aperta, per raffreddare l'aria: il calore non da' respiro, il freddo e' una droga necessaria. uscire e camminare, correre forse, domani mattina, ora no, mai dopo aver mangiato, forse tra due ore, di notte, nascosto a tutto e tutti. correre per non disperare, non disperarsi.
percepisco i miei denti e le mie orecchie, percepisco oggi molto di me, tutto sta venendo fuori ma non qui. queremos paz.
il movimento e' laterale adesso, i pesi non servono, i libri non servono, la conoscenza e' inutile nella sua sterilita'. sapere, perche' mai? percepire? no, soffiare...inspirare ed espirare, rapido prima, lentamente poi, la calma scende...e' ora di lavare i piatti e pensare a cio' che non e' stato fatto. il livello sta scendendo, lentamente:per questa notte non e' piu' un pericolo. i libri sono li', il letto e' fatto. le bollette da pagare, solo due per ora, c'e' tempo.
gadda mi innervosisce
leggo argentina da qui, accanto a new york, gli stoici portati da roma e libri senza piu' un padrone. vendere tutto e partire, questo e' quello che dicono. una sacca da marinaio, un marinaio di terra, navigatore solitario, senza una stella del cammino: non serve a un cazzo se non hai una rotta. e non serve sempre una rotta per mettersi in moto, nemmeno un piano.
radica(di noce) ha mandato le informazioni: ora ci si mette a lavorare un po'. il telefono e' qui.
prima i piatti e musica,sempre: twenty small cigars, grazie a frank. melodioso e infantile.
la gente sale le scale: quasi quasi mi imbuco alla festa.
secondo invito per il thanksgiving...incredibile, o forse no...ammazziamo il tacchino...e una storia folle come una testa matta.
- cosa farai giovedi'?
- sono a casa , cucino e mangio.
- nessuno deve cucinarsi da solo al THANKSGIVING day
- gia' altrimenti che tkd sarebbe? ma se io cucino per me, mi posso anche rigraziare, quindi funziona tutto a meraviglia
- se vuoi c'e' un posto in jersey anche per te
- grazie ma non posso accettare, mi sentirei in imbarazzo a mangiare con n persone (n->20) che non ho mai visto in vita mia...sai com'e'...forse no, ma fa' lo stesso
- ma sono tutte molto simpatiche!
- ok, ma sono sempre 20!!!cazzo!! comunque grazie, sono contento che tu mi abbia invitato. se sono solo e riesco a trovare la forza per affrontare 20 estranei, 1 tacchino, senza correre il rischio di ubriacarmi, ti faccio sapere. grazie tante, ho veramente apprezzato.
- di nulla...nessuno deve restare da solo il giorno del rigraziamento
- ti devo un invito
- non mi devi nulla
- e' il mio modo di ringraziare, sei stata cosi' gentile. in italia abbiamo una festa molto importante a marzo si chiama kta.
- che festa e'?
- e' una ricorrenza molto importante: inviti a casa i tuoi amici o chi ti pare, si mangia tutti insieme, si beve vino, molto. a fine cena caffe'(espresso, naturalmente), liquore (grappa,amaro, cognac...de gustibus bla bla bla) e poi, quando e' ora di andare, e' il momento del kta!
-cosa significa kta?
- kick their asses: se non vogliono uscire di casa, li puoi buttare fuori a calci.
...silenzio...
- e' vero?
- si! noi non abbiamo il thanksgiving...
...ore dopo:
- ma e' vero quello che mi hai raccontato del kta?
- siii. ti devo un invito!
- vediamo quanto durera'
- cosa?
- il tuo invito!
- non ti preoccupare...marzo.
la invitero' per il kta-jesus you cannot believe this-...mi sembra una giusta ricompensa...
il vulcano si e' sopito, finalmente: forse mi serviva solo scrivere
posted by io @ 9:09 PM
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