messo

published by joe

alla porta



domenica, maggio 13, 2007

Cucina italian style, nuovo lusso a New York - Alessandra Farkas - Corriere della sera

NEW YORK - Una folla interminabile di gente fa la fila ogni sera di fronte al nuovo negozio del gelataio torinese Grom ("il cono più caro di New York", scrivono i giornali), mentre si conclude la missione di 20 super chef italiani, in trasferta Usa per diffondere l'altissima cucina italiana negli States. E poi ci sono Illy, le paste artigianali da 12 dollari al chilo, la cioccolata numerata, olio e vino a prezzi proibitivi. Insomma: più care e ricercate sono le prelibatezze made in Italy, più gli americani ne vanno pazzi. “E' la fine dell'Italian fast food: pasta, pane, pizza ”, decretano i media, “E l’inizio di una nuova era”.

Il nuovo negozio di New York, Really Good Food (Internet)
Il nuovo negozio di New York, Really Good Food (Internet)
NUMERI ALLE STELLE
- I dati relativi all’import dall’Italia di cibo e vini confermano il momento magico dell’interesse del consumatore americano per i prodotti di lusso “made in Italy”. Un interesse che vede gli Stati Uniti importare i prodotti della tavola italiana per un valore pari a circa 3 miliardi di dollari (di cui 1,1 miliardi di vino). E’ di oggi il dato dei primi tre mesi del 2007 che vede il solo import di vino dall’Italia crescere del ben 21%. Si tratta dell’aumento più ampio tra i primi tre paesi (Italia, Francia e Australia) in graduatoria. “Tutti dati”, spiega Giovanni Mafodda, responsabile del Settore Agro-alimentare e Vini dell’Ice New York, “Che testimoniano del successo dei piccoli produtori d’eccellenza e dei prodotti made in Italy del settore gourmet”.

CATERINA DE MEDICI REVISITED - Il trend comincia dalla cucina. Dall’inizio di gennaio alla fine di maggio, per la prima volta, venti tra gli chef più illustri d’Italia sono sbarcati in altrettante università culinarie Usa. Il loro obiettivo: “Aggiornare la nozione arcaica secondo cui la cucina italiana è regionale, a basso prezzo e da trattoria”, spiega Tony May, fondatore e presidente dell’Italian Culinary Foundation e uno degli organizzatori dell’evento. “La nostra filosofia è semplice”, incalza May, “Quella italiana è una cucina di prodotto. Più pregiato e fresco è il prodotto, migliore l’esito finale della pietanza. Anche se la materia prima è regionale, la grandezza culinaria del Bel Paese è nazionale”. Per l’Italia è quasi un ritorno al Rinascimento, quando Caterina de Medici esportò le ricette della sua tavola oltralpe, dando vita alla cucina francese.

La gelateria Grom a Manhattan poco prima dell'apertura  del 5 maggio (Internet)
La gelateria Grom a Manhattan poco prima dell'apertura del 5 maggio (Internet)
CACAOMERAVIGLIAO
- Il gelato artigianale di Torino è sbarcato in Usa lo scorso 5 maggio, con l'apertura della gelateria “Grom” nell'Upper West Side di Manhattan. La scommessa dei due gelatai piemontesi, Guido Martinetti e Federico Grom, è di «conquistare la parte alta del mercato americano”. Quella attenta alla qualità dei prodotti. Nonostante il prezzo elevato (4.75 dollari per un cono piccolo: un record a New York), ci stanno riuscendo. “La fila ogni sera si snoda per vari isolati”, si lamenta la blogger culinaria Salli Vates nella sua “New York Food Page”. “Anche ieri sera ho dovuto aspettare oltre due ore prima di arrivare al bancone e alleviare, finalmente, la mia brama di gelato Grom”.

SUPER-DESSERT - Negozi di Manhattan come Eli’s Zabar o il neo aperto Really Cool Food, mettono sugli scaffali a prezzi “stellari” prodotti quali il cioccolato piemontese Venchi: 15 dollari per una confezione da 170 gr. Cinque dollari ci vogliono invece per un piccolo assaggio di cioccolato di BruCo al Sale di Cervia. Anche la “cioccolata di Modica Don Puglisi” (6 dollari l’etto) va fortissimo presso il tempio dei prodotti biologici: Fairways. Ai vegetariani senza problemi di budget ci pensa Bella Vita™, specializzata in prodotti ortofrutticoli italiani, quali uva da tavola pugliese, kiwi di Latina, tarocco siciliano o cipolla rossa di Troppa. Che oggi arrivano nei supermercati e negozi gourmet USA, dove il caffè Illy fa furore nonostante costi quasi il triplo dei concorrenti, insieme all’olio Extra Vergine Pianogrillo (35$ per mezzo litro) e all’olio Bartolini al tartufo bianco (25$ per 100 ml).

posted by io @ 1:09 AM